La coltivazione delle olive: una tradizione millenaria
La coltivazione delle olive ha una tradizione millenaria e viene tramandata da generazione in generazione. La coltivazione dell’ulivo ha delle radici antichissime e sembra addirittura che siano stati i Fenici ed i Micenei ad imporre nell’isola tale pianta originaria delle regioni a nord-est del Mar Caspio.
L’ulivo è meritatamente il simbolo dell’ambiente mediterraneo visto che si adatta perfettamente al clima temperato ed ai suoli calcarei propri delle zone rocciose, cioè dove si trovano terre fertili e permeabili.
Solitamente, le olive hanno un anno di maturazione maggiore, alternato ad uno con maturazione minore: l’ulivo, infatti, produce il suo frutto ogni due anni e l’anno di “magra” serve alla pianta per prepararsi alla produzione dell’anno successivo.
La coltivazione delle olive necessita di cure particolari tra cui l’aratura a febbraio, maggio e dicembre e la potatura degli alberi ad anni alterni.
La maturazione delle olive non è contemporanea ed omogenea, per cui la raccolta del frutto si basa sulla singola scelta degli operatori del settore e sul tipo di olio che si vuole ottenere dalla spremitura.
La raccolta delle olive può prevedere una procedura che ne salvaguarda la qualità detta brucatura. Questa procedura prevede l’intervento diretto di un raccoglitore che effettua una prima cernita delle olive. Tra le altre fasi di produzione ci sono poi la snocciolatura delle olive e la gramolatura. La prima separa la polpa dal seme in modo da ottenere separatamente i due oli, visto che quello estratto dal seme potrebbe danneggiare l’altro, mentre la seconda si ottiene riscaldando la materia oleosa in modo da tenerla fluida e rimescolandola attraverso delle macchine impastatrici.
Tra le varie specie di olive si distingue, soprattutto, la Nocellara del Belice, nota per la forma quasi sferica del frutto e per l’alta percentuale di polpa. Acquista online l’olio extra vergine d’oliva La Rocca.